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KURDISTAN

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L’altopiano del Kurdistan è una vasta zona che si estende nel Medio Oriente incastonato tra il Nord della Siria e dell’Iraq, il confine occidentale dell’Iran, quello meridionale dell’Armenia e la parte orientale della Turchia.

Nelle mappe geografiche ufficiali non esiste uno Stato curdo, ma esso vive nella lotta e nell’animo dei curdi, che da decenni lottano per la sua indipendenza. 

Sparpagliata in tutto il mondo, la popolazione totale curda è stimata tra i 30 e i 45 milioni di cui circa la metà vive in Turchia. Dopo la Prima Guerra Mondiale, dove l’Impero Ottomano ne uscì sconfitto, il Trattato di Sèvres prevedeva la creazione di uno Stato curdo ma il successivo Trattato di Losanna (1923) cancellò questa prerogativa. Da quel momento i curdi sono costantemente in lotta affinché gli venga riconosciuto il diritto di poter dare vita un proprio Stato, subendo una forte repressione che ha costretto una parte di questo popolo a una sorta di diaspora lontano dalle proprie terre.

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privazione d'identitÀ

Il popolo curdo lotta da un secolo per il riconoscimento del proprio diritto di autodeterminazione, oltre che al riconoscimento territoriale. Quando nel 1974 i curdi turchi si sono organizzati nel Partito del Lavoratori del Kurdistan (PKK), la lotta si è fatta più viva. Da allora l’esercito di Ankara, appoggiato da alcuni Paesi dell’Occidente, ha intrapreso un vero e proprio genocidio teso alla eliminazione culturale e fisica del popolo kurdo. 

Ai curdi è proibito parlare la propria lingua, pronunciare “Kurdistan”, ascoltare musica curda, portare indumenti che richiamano i colori della loro bandiera e molte altre azioni banali e quotidiane legate alla tradizione e cultura curda. La loro è una vera e propria privazione d’identità e del soggetto stesso.

Ogni manifestazione è attaccata e i difensori dei diritti umani continuano a subire minacce di morte, arresti e pesanti oppressioni. Molte persone sono state imprigionate per aver esercitato il diritto alla libertà di espressione, parlando apertamente della questione curda in giornali, opere d’arte o semplici interviste. Sono oltre 50mila i prigionieri politici incarcerati in Turchia, in condizioni disumane e tra episodi di stupro e violenze di ogni genere.

 Senza titolo”  -  Zehra Dogan, 2016

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Foto che ha ispirato il Zehra Dogan per la realizzazione del suo quadro

Zehra Doğan, pittrice e giornalista, fu arrestata perché accusata di aveva legami con il gruppo militante PKK, in perenne lotta per i diritti dei curdi. La pittrice si è ispirata ad una fotografia della città di Nusaybin e ha deciso di immortalare il momento in cui le forze militari turche, scendono dai propri veicoli per sottomettere il popolo curdo. Come si può notare, i veicoli sono rappresentati in forma astratta e mostruosa, il veicolo principale da cui scendono i soldati è uno scorpione, un chiaro riferimento a quanto può essere letale il suo veleno (l’esercito turco). I veicoli più a destra rappresentano degli scarafaggi mentre dal veicolo centrale spuntano delle braccia robotiche come simbolo di distruzione. Le macerie sullo sfondo sono i resti della città di Nusaybin, la quale è stata rasa al suolo dai carri armati, e le bandiere turche appese ai palazzi sventolano come segno di vittoria. La pittrice dopo un’intervista si è espressa così: “Voglio ripetere l’insegnamento di Picasso: pensi davvero che un pittore sia semplicemente una persona che usa il suo pennello per dipingere insetti e fiori” ha inoltre aggiunto: “Nessun artista volta le spalle alla società; un pittore deve usare il suo pennello come arma contro gli oppressori. Nemmeno i soldati nazisti accusarono Picasso a causa dei suoi dipinti: io invece sono a giudizio a causa delle mie opere”, Secondo alla sentenza della Corte Penale di Mardin, non è stato tanto il dipinto a mettere nei guai la Doğan, quanto la sua scelta di condividere l’immagine sui social network.

Kobane calling, Zerocalcare

Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech, nato a Cortona il 12 dicembre 1983, è un fumettista italiano, noto per i suoi fumetti attraverso i quali racconta fatti reali che accadono in diverse parti del mondo. Nel 2015 ha pubblicato Kobane Calling, un fumetto pubblicato che riassume le tappe fondamentali dei suoi viaggi in Kurdistan, nel pieno del conflitto contro lo stato Islamico. Zerocalcare tratteggia nelle vignette con umorismo e digressioni ciò che ha vissuto, spingendoci a riflettere sulle condizioni vissute in Turchia e Siria, ma riuscendo anche a strapparci qualche risata.

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Giulio Magnifico  -  https://www.giuliomagnifico.it/

2021 Clan Gore

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