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sardine

Questo movimento politico nasce nel novembre del 2019 a Bologna, quando un gruppo di quattro studenti universitari decide, tramite la diffusione di un post di Facebook, di organizzare un evento chiamato “6000 Sardine contro Salvini” per oscurare la campagna elettorale radunando sul “Crescentone” almeno 6000 persone, superando il numero massimo di persone che avrebbero potuto radunarsi nella piazza, sede della campagna elettorale. I membri di questo movimento non vogliono formare un vero e proprio partito politico, il loro obiettivo è quello di parlare di politica.

Il nome sardine nasce dal modo principale che questo movimento usa per far sentire la propria voce: occupare le piazze in massa, costringendo i partecipanti di queste manifestazioni a stare a stretto contatto gli uni con gli altri, proprio come nel detto “stare stretti come sardine”.

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Le sardine non possiedono una vera organizzazione, sono infatti strutturate a livello territoriale. L’esecutivo nazionale ha sede a Bologna ma i vari gruppi sparsi su tutto il territorio nazionale sono autonomi, all’interno dei quali si possono trovare idee molto differenti tra loro. L’unica cosa che li accomuna sono gli ideali condivisi da tutte le sardine.

Noi scout ci siamo rivolti al gruppo di sardine di Vicenza perché pensiamo che il loro modo di fare politica sia un mezzo per risvegliare nelle persone la consapevolezza di essere liberi di scegliere da chi farsi rappresentare.

L’obiettivo principale di questo gruppo variegato di persone è quello di sensibilizzare i cittadini affinché ciascuno di loro risvegli la propria coscienza politica addormentata e sviluppi un proprio senso critico al fine di appoggiare chi meglio li rappresenti. Nelle menti di molte persone infatti domina un senso di disillusione politica. Un modo per raggiungere questo obiettivo è sicuramente il confronto tra persone: si può in questo modo venire a conoscenza delle idee di altri che portano il singolo individuo ad ampliare i propri orizzonti di pensiero. Il pensiero di ognuno è infatti differente a causa delle diverse esperienze vissute da ciascuno.

Coscienza politica addormentata: con questa espressione le sardine intendono che molte persone non sono al corrente e non sono interessate alla vita politica del paese.

Disillusione politica: questa espressione indica il modo di pensare di quelle persone che decidono di astenersi dal votare perché ritengono che il proprio voto non possa fare la differenza, ideologia completamente opposta a quella delle Sardine che considerano fondamentale l’intervento del singolo.

Un altro punto cardine del movimento riguarda infatti le piazze: queste ultime sono uno degli ambienti in cui è possibile esprimere le proprie idee e ascoltare quelle degli altri, arrivando così a creare un punto di incontro e di dialogo.

I social network sono dei mezzi di comunicazione che per le sardine non dovrebbero essere usati in politica. Riescono infatti a far passare per vere delle informazioni che in realtà non lo sono e portano in secondo piano i canali ufficiali utilizzati dagli organi politici del paese. È quindi fondamentale che i contenuti politici siano veritieri e trasparenti, prediligendo l’utilizzo di mezzi certificati per la diffusione delle notizie.

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Questa diffusione smisurata dei social media, basata su views, fake news e clickbait, porta alla diffusione di un pericoloso impoverimento politico causato dall’utilizzo del populismo. Questo approccio politico non è un’ideologia, ma un mezzo che mira “alla pancia” e non “alla testa” dei cittadini, ovvero non punta a far ragionare il cittadino sulle situazioni odierne ma sfruttano le emozioni impulsive delle masse per portare il loro consenso dalla propria parte.

Populismo: indica un rapporto diretto e spesso carismatico con il popolo che intende rappresentare gli interessi della popolazione contro quelli della classe dirigente.

Durante le riunioni dedicate a questo tema, noi scout ci siamo posti una domanda: “è giusto delegare una propria libertà a qualcun’altro?”. Abbiamo deciso di porre questa domanda anche ai due rappresentanti del gruppo delle sardine di Vicenza che hanno accettato di parlare con noi durante il nostro approfondimento su questo movimento. La risposta che ci hanno fornito è stata che delegare al prossimo una libertà, e di conseguenza privarsene, è comodo ma al tempo stesso sconveniente proprio perché delegando una libertà a qualcun altro si perde il diritto di usarla personalmente.

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In conclusione desideriamo lasciarvi una parte di un discorso pronunciato da Mattia Santori, uno dei quattro fondatori delle “Sardine”, che secondo noi racchiude in poche frasi i punti principali di questo movimento:

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“Non vogliamo sostituirci a nessuno. Siamo un aggregatore di idee e movimenti. So che ci criticano per questo, ma non vogliamo sostituirci a nessuno che fa lotta dal basso da decenni”. “Le sardine non esistono. Nelle piazze non ci sono altro che persone che distinguono la politica dal marketing. Chi ragiona non abbocca. Si rischia di illudersi che le Sardine siano la soluzione a tutti i mali. Ma le sardine non esistono. Le sardine sono persone che ragionano e prendono posizione”.

2021 Clan Gore

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